SKINCARE TREND: Skin Cycling

È uno dei trend che sta impazzando su TikTok (TT, per gli amici): lo SKIN CYCLING.

Il concetto è semplice: si basa sulla "rotazione" di alcuni prodotti o attivi specifici nella propria skincare routine, secondo un ordine ben preciso, con lo scopo di ottenere una pelle sana e senza imperfezioni, e facendo attenzione a preservare la barriera cutanea.

Tralasciando il concetto per me insensato di "imperfezioni" (in questi video prevalentemente brufoli, rughette e colorito spento, che in quantità limitata rappresentano semplicemente la normalità), di cui parleremo un'altra volta, l'idea di skin cycling è di per sé interessante perché abbraccia un po' il concetto di skinimalism (da skin: pelle e minimalism: minimalismo).

Ma analizziamo lo Skin Cycling nel dettaglio: si basa sull'introduzione di esfolianti e retinoidi secondo una "scaletta" bene precisa.

Su TT il punto di riferimento più accreditato è sicuramente la dermatologa Whitney Bowe, creatrice del termine "skin cycling", che spiega come effettuare questa routine in maniera corretta.

Dunque, come dicevamo, seguire un ordine di applicazione sembrerebbe fondamentale per ottenere i risultati sperati senza danneggiare la pelle.

La routine base dello Skin Cycling si sviluppa su 4 sere successive:

- La PRIMA SERA si procede con una detersione delicata e, successivamente, si applica un esfoliante (chimico o enzimatico vs uno scrub potrebbe risultare troppo aggressivo). Se la pelle brucia, meglio risciacquare immediatamente, altrimenti si può lasciare in posa per il tempo indicato e, quando il leggero pizzicore è passato, procedere con un prodotto idratante;

- La SECONDA SERA, dopo la detersione delicata, sulla pelle asciutta si applica un prodotto a base di retinoidi. Se, però, la pelle è sensibile o se è un po' irritata, la dottoressa Bowe consiglia di applicare un po' di crema idratante su collo, contorno occhi e labbra e seguire la tecnica "sandwich", che consiste nell'utilizzare un prodotto lenitivo prima e dopo un agente irritante;

- La TERZA e la QUARTA SERA sono dedicate al "recovery", ossia uno stop che permette alla pelle di ripararsi e rigenerarsi (un po' come si fa in palestra, quando si fa il giorno di riposo post-allenamento): detersione delicata, applicazione di un siero sulla pelle ancora umida, crema lenitiva e, se necessaria qualche goccia di olio oppure, in caso di pelle particolarmente arrossata, slugging (https://skinlabshop.com/blogs/notizie/slugging-e-occlusivo).

Per le pelli più allenate e meno sensibili, si può addirittura incrementare la frequenza d'uso di esfolianti e retinoidi, seguendo una routine di 6 giorni:

- Prima sera: detersione, esfoliazione, idratazione;

-Seconda sera: detersione, retinolo, idratazione (senza tecnica "sandwich");

-Terza sera: "recovery";

-Quarta, quinta e sesta sera: ripetere l'ordine dei giorni precedenti.

 Oppure, per le persone ancora più temerarie, si può aggiungere una notte di retinoidi, quindi la routine diventerebbe: esfoliazione, retinolo, retinolo, recovery, e  poi di nuovo esfoliazione, etc...

Questa la teoria, ma nella pratica il mio consiglio è sempre quello di evitare il fai da te e di affidarsi a professionist* della pelle che sappiano consigliare i prodotti giusti in base al tipo di pelle e allo stato della cute in quel momento.

Un altro consiglio fondamentale è quello di iniziare questa routine nel periodo autunnale/invernale perché esfolianti e retinoidi sono potenzialmente fotosensibilizzanti. E, soprattutto, applicare religiosamente una crema con SPF alto TUTTI I GIORNI.

L'idea di Skin Cycling è interessante perché promuove l'uso di un attivo alla volta, cercando di evitare un'eccessiva sollecitazione della barriera cutanea, ma l'idea che la pelle abbia bisogno di uno o più giorni per recuperare lascia diversi dermatologi perplessi perché presuppone un danno, seppure minimo, della barriera stessa.

Personalmente, penso che si debba sempre valutare caso per caso e che per alcune persone l'uso combinato di retinoidi ed esfolianti chimici possa essere davvero troppo, soprattutto se provengono da abitudini di skincare scorrette, che possono aver alterato l'equilibrio idrolipidico della pelle, oppure persone che soffrono di dermatiti o allergie cutanee.

In questi casi, è sempre meglio introdurre un ingrediente nuovo per volta e valutare alternative più delicate, che ci aiutino a raggiungere risultati ottimali con pazienza e senza danni.

 

 E voi, cosa ne pensate dello Skin Cycling? L'avete mai provato?

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